19 Aprile. Sulla via del ritorno.

Il piedi alle 06.30, colazione e deposito bagagli alla stazione, mezz’ora di fila con biglietto prenotato e pagato agli Uffizi. Solito spettacolo del genio umano!

Fra l’altro: l’annunciazione del Botticelli pre Savonarola

I tondi Signorelli e Botticelli

La Medusa di Caravaggio, Tiziano , e Leonardo prima di fuggire a Milano, e la preferita di Gianpi

E poi tutto: Carracci, Correggio, Reni, fino a perdersi!

Una capatina sul Ponte Vecchio!

Quindi verso Bologna, prendiamo un regionale che ci fa passare attraverso alcune zone che abbiamo fatto a piedi: fa un certo effetto fermarsi alla stazione di Monzuno, sembrava impossibile che Monzuno potesse avere una stazione!

Ci fermiamo a Bologna per l’ultima cosa programmata; la mostra “I pittori di Pompei”

Un centinaio di riproduzioni pittoriche del museo archeologico di Napoli provenienti essenzialmente da Ercolano e Pompei. Ne valeva la pena!

Che dire del nostro viaggio: abbiamo condiviso un’esperienza di vita che ci ha arricchito.

Ciascuno è grato agli altri per l’aiuto, il sostegno, l’attenzione, la disponibilità.

La nostra decana Fiore, impressionante per impegno, costanza, resistenza, discrezione, attenzione agli altri. Capace di trasferirti il suo amore per la vita e per le persone che l’hanno accompagnata e che l’accompagnano.

Nella, la sua storia di donna veneta assolutamente dedita alla sua famiglia e alla sua lunga attività lavorativa, tutt’ora prodiga, per iniziative, relazioni, progetti.

Cecilia, determinata, positiva, sensibile, vitale nelle relazioni. In questa settimana di professione cassiera: pagava sempre lei!

Gianpi, di professione orso, preso dalla possibilità di spendere qualche sua energia per dedicarsi alle persone con le quali riesce ad entrare in sintonia.

Infine scriveremo al comune di Sasso Marconi per sollecitare una maggiore attenzione a questo cammino che è si molto pubblicizzato, ma che ha delle carenze impressionanti!

La segnaletica approssimativa, l’assoluta mancanza di punti di ristoro , i b&b in molti casi troppo esosi rispetto a quanto sono capaci di offrire, ” se la vostra offerta è ancora approssimativa accontentatevi di chiedere il 30% in meno! La cartina della Via degli Dei da aggiornare, i km annunciati delle tappe che sono quasi sempre di gran lunga inferiori alla realtà.

Gianpi naturalmente pensa che non si farà più irretire!

18 Aprile, Settima ed ultima tappa Via degli Dei, Vetta le Croci- Firenze, km.20.

Stamattina abbiamo un paio di km di provinciale che ci preoccupano: curve e auto veloci. Riusciamo a chiedere un passaggio al trasportatore di zaini che ci porta all’inizio del sentiero. Affrontiamo l’ultima salita del nostro percorso fino al Pratone per un paio d’ore. Ormai vediamo Firenze!

Alla sommità un cumulo con le scritte più originali

Ormai si scende verso Fiesole, si torna alla civiltà, al dodicesimo km troviamo addirittura un punto di ristoro .

Il caffè in un locale del genere è addirittura più buono! (per Gianpi)

Suona mezzo giorno quando timbriamo le credenziali nel centro di Fiesole. Il teatro romano merita una visita.

Per saggiarne l’acustica Cecilia fa una dichiarazione d’amore a Gianpi!

Poi in piazza per un caffè .

Non abbiamo il tempo di approfondire cosa c’entrino Garibaldi e Vittorio Emanuele II, nell’incontro di Teano, con Fiesole.

Scendiamo allora verso Firenze percorrendo la vecchia fiesolana che è poco trafficata, tranquilla.

Un’esplosione di glicine e una serie costruzioni caratteristiche

E finalmente il primo segnale che stiamo per arrivare!

Entriamo a Firenze costeggiando il torrente Mugnone dove riusciamo a vedere un airone cenerino, una garzetta e diversi germani.

E poi l’apoteosi!

L’arrivo in piazza della Signoria, la commozione per avercela fatta, e non era affatto scontato, il diploma di fine cammino.

Considerata la nostra non più giovane età è stata un’impresa non da poco. Eravamo in 4, ma ci siamo sentiti una cosa sola, nelle difficoltà ci siamo aiutati e sostenuti e soprattutto siamo riusciti a divertirci. Torniamo a casa più ricchi!

Questa sera pappa col pomodoro e bistecca di bovino maremmano, domattina gli Uffizi e poi via con sosta a Bologna per vedere la mostra “I pittori di Pompei”.

Un’anticipazione:

La Vergine di Filippino Lippi nella chiesa di Badia fiorentina davanti al Bargello.

A domani per alcune considerazioni finali.

17 aprile 6a tappa Via degli Dei, San Piero a Sieve – Vetta Le Croci km.22.

Ieri sera, al camping Mugello Verde, abbiamo fatto una cena coi fiocchi: pici all’aglione e cacio e pepe, nudi ed un couvè rosso davvero interessante! Ci ha ripagato di tanta fatica.

La prima metà della tappa prevedeva una costante ascesa, anche se le pendenze non sono state quasi mai ostiche. Pesava però la stanchezza che abbiamo accumulato nei giorni precedenti e soprattutto ieri.

Quindi stanchezza, salita regolare con una migliore possibilità di riscontrare le indicazioni con la cartina della Via. Per ” movimentare” la giornata Nella va avanti e non riusciamo più a ritrovarla! Subito Fiore propone di telefonare a “Chi l’ha visto” per trovare una soluzione. Ci danno immediatamente un appuntamento per mercoledì prossimo.

Appare miracolosamente dopo un paio d’ore al Santuario del Monte Scenario. I Servi di Maria o sono in ferie o non ci sono più. Dei bergamaschi ci dicono che la foresteria aprirebbe alle 15.

Ci sembra giusto! Assolutamente in linea con l’offerta di ristoro di questo cammino! Anche oggi non abbiamo trovato un solo punto di appoggio per un caffè.

Quando usciamo dal bosco che circonda il convento la strada scende dolcemente. L’orizzonte si allarga sulla pianura, d’improvviso distinguiamo la cupola di Santa Maria in Fiore: FIRENZE!

Alle 15 siamo al b&b.

Domani saremo in Piazza della Signoria!

P.S. Che sia da disdire l’appuntamento a “Chi l’ha visto “?

16 Aprile 5a Tappa Via degli Dei, Passo della Futa – San Piero a Sieve. Km. Ufficiali 21, reali 28+2,5 per raggiungere il camping.

Iniziamo col dire che inoltreremo una protesta vibrante al sito ufficiale della Via degli Dei perché non si può prendere in giro i poveri pellegrini prevedendo distanze che non corrispondono alla realtà.

Questa mattina ci siamo messi in marcia alle 08 perché era in programma una sosta durante il percorso.

Subito ci siamo fermati per rendere omaggio ai caduti del cimitero germanico.

La struttura è imponente, raccoglie 38.000 caduti tedeschi in Emilia Romagna nella seconda guerra mondiale.

Abbiamo visto l’età dei soldati: quasi sempre 20 anni o poco più.

Ci siamo avviati quindi salendo lungo il crinale che porta al monte Gazzaro.

Subito una rampa spacca polmoni.

per e poi entrare in un bosco di faggi con qualcosa di rassicurante

Leggere i più importanti articoli della Costituzione lungo la strada ci rende partecipi di un grande progetto di vita che condividiamo come cittadini italiani.

Si leva in vento impetuoso, è più cattivo di quello che spaventa i bambini nelle fiabe.

Saliamo ancora fino al quinto km, con il vento che impazza sul crinale e poi inizia la discesa piuttosto impegnativa.

Siamo infine sul piano, ma il traguardo è ancora lontano.

Quando arriviamo a San Piero a Sieve per noi i km sono 27 e troviamo il primo punto di ristoro di tutto il percorso!

Un caffè che ci consente di soffrire un po’ meno nel salire gli ultimi 3 km fino al camping dove prendiamo alloggio. Arriviamo alle 17.00, siamo stati per strada 9 ore!

I mezzi di trasporto

Scarponi Gianpi

affidabili , antivesciche.

Scarpe da trekking di Nella.

Sono sul punto di scoppiare,ma la proprietaria potrà continuare scalza in quanto dopo le prime due tappe nelle quali ha portato lo zaino non ha più avuto modo di scontare i suoi peccati.

Scarpe da trekking di Fiore: vanno da sole , al bar del ventisettesimo kilometro hanno chiesto loro il segreto di tanto potere.

Intermezzo per rappresentare la forma di riscaldamento di ieri sera.

Foto artistica.

Scarpe da trekking di Cecilia: fanno il loro dovere senza creare problemi.

Siamo a buon punto, ma anche domani sarà una tappa impegnativa!

15 Aprile 4a Tappa Madonna dei Fornelli- Passo della Futa km 18.

Si parte alle 09 dopo una colazione senz’altro confacente alle esigenze di ciascuno.

Certo che camminare senza il peso dello zaino è un altro andare!

Subito la pista si impenna, il tempo è bello e dopo poco ci voltiamo a vedere il paesaggio, al di là del paese si osserva il percorso di ieri.

La strada sale in modo regolare nel bosco, il morale è alto, anche perché non ci sono strappi che rompono il fiato e Gianpi può avanzare senza imprecare.

Quasi subito perdiamo di vista Nella che si è involata ed è in fuga solitaria, ad un certo punto telefoniamo perché non ci capacitiamo di quanto sta accadendo, ci risponde “che si sta prendendo avanti”.

Arriviamo alla strada “flaminia militare romana” che e’ la cosa più interessante della giornata. Nel frattempo Nella” si è lasciata raggiungere”.

Procediamo molto tranquillamente sino ad arrivare alla Cima Coppi della via degli Dei, circa m.1200 di altitudine.

Suoniamo una simpatica campanella per festeggiare il traguardo, di lì a poco arriviamo anche al punto, il Poggiaccio, che segna la metà di tutto il Cammino.

Ancora la strada romana che in alcuni tratti è ben conservata

Adesso la strada scende verso i m. 900 del passo della Futa, gli ultimi km sono sempre i più duri, ma in verità, non troppo indigesti.

Alle 15.00 ritroviamo i nostri zaini al camping La Futa.

Anche per oggi ce l’abbiamo fatta!

L’uccellino ci dice che cercheremo un “trasportatore” di zaini anche per domani!

14 aprile 3a tappa Via degli Dei km.13 o giù di lì

Si parte alle 09 sotto la pioggia, ma gli ombrelli ne sopportano tranquillamente l’intensità.

Si sale subito per un lungo tratto attraversando un bel bosco di castagni giovani appena potati con cura.

Fa freddo, ma procediamo con “leggerezza”, beh, per forza, abbiamo spedito gli zaini al prossimo arrivo e senza 8 o 10 kg. sulla schiena è un altro andare!

La segnaletica è più frequente e ci indicazioni simpatiche a mo’ del cammino di Santiago.

C’e anche un po’ di neve e il fango ci induce a procedere con cautela, ma il pendio è ben distribuito.

Arriviamo senza eccessivo sforzo a Cima Le Croci e poi in breve ai 900 m. del monte Galletto.

Siamo già a metà cammino e gli ultimi km, udite, udite, sono in discesa!

Attraversiamo un parco eolico.

Sulla strada le pozzanghere, non si ricordava cosa fossero!

In albergo, sono solo le 14.00! tagliatelle alla bolognese in porzioni emiliane!

Tappa decisamente defatigante!

Infine il defilé della decana del gruppo!

13 Aprile 2a Tappa sulla Via degli Dei: Badolo-Monzuno km. 15. Forse 18.

Usciamo intorno alle 09 e comincia a piovere! Ombrelli, copri zaini, cappucci e la decisione di non salire verso il monte Adone, ma di seguire la provinciale. Quando arriviamo alla trattoria di Brento, sosta caffè e timbro delle credenziali in autonomia. Ha già smesso di piovere!

Quando riprendiamo comincia il “cinema” di oggi: la nostra guida cartacea ci dice di svoltare, dopo la trattoria, verso Monterumici e quindi, lo dice la parola stessa, dovremmo salire, invece troviamo l’indicazione di un sentiero che scende in forte pendenza! Assaliti dal dubbio chiediamo ad una pia donna di aiutarci e questa ci indica la retta via. Gianpi guarda la cartina e non ci crede, e solo dopo aver consultato altri pellegrini,

(naturalmente all’osteria, di queste cose i gestori non se ne intendono ?!) si rende finalmente conto di aver fatto la strada al contrario per raggiungere l’osteria; questo comporta che Gianpi assume consapevolezza di aver fatto il carabiniere e che dobbiamo tornare indietro per un km.

Cominciamo quindici a salire di nuovo e vediamo il monte Adone in tutta la sua grandezza!

Adesso c’è il tempo per osservare la flora di questi luoghi ed ascoltiamo le osservazioni di Nella che a quanto pare di piante ne sa qualcosa.

In particolare osserviamo la bellezza della erica arborea.

Prima dell’ultimo sforzo in salita ci fermiamo ad ammirare” le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche“.

Finalmente alle 15.00 siamo in albergo a Monzuno: zaini a terra e riposo assoluto!

12 aprile Prima tappa: Bologna -Badolo, km. non so.

La guida parla di 21,5, noi crediamo di averne fatti almeno 30! Sta di fatto che siamo partiti da Piazza Maggiore alle 08 e siamo arrivati alle 18.30. In strada 10 ore e mezza! Mettiamo pure 2 ore di sosta, i conti non tornano! Se mediamente si fanno 4 km/h, 8×4=32 e consideriamo che per 2 ore di km ne possiamo aver fatto la metà perché le pendenze nel tratto finale erano maggiori che sullo Zoncolan! facciamo -4, totale almeno 28!
Va anche bene che la terza età vuol dire la sua e che nel cammino l’età media dei viandanti che abbiamo empiricamente osservato non doveva superare i 30 anni, quasi noi fossimo fuori luogo, ma siamo coscienti delle nostre performances abituali e non ci risulta di aver ricevuto alcun maleficio!
La giornata è iniziata magnificamente, con la salita sotto il porticato fino a San Luca, un’opera che è ormai patrimonio UNESCO e con le credenziali timbrate nel santuario .

Siamo veramente belli!

Siamo quindi scesi verso Casalecchio, abbiamo costeggiato il Reno che un tempo con la chiusa dava acqua a tutta Bologna e ai suoi opifici.

Abbiamo camminato a lungo in mezzo ad una boscaglia fluviale e poi lentamente abbiamo cominciato a salire

Sempre più in pendenza

E quando abbiamo cominciato a sperare che la strada, al di là della curva, cominciasse a spianare, abbiamo cominciato a sentire la fatica.

Fiore in testa a dettare il ritmo, a consigliare cosa tenere addosso, quando bere o prendere gli zuccheri. Nella che fatica quando il sentiero si inerpica in modo assassino, del resto era inevitabile per una camminatrice di pianura! Gianpi che impreca in silenzio perché gli altri non se ne accorgano, Cecilia che va in modo quasi indifferente.

Per non farci mancare niente per l’ultimo tratto scegliamo il percorso più impegnativo: un sentiero che scende a precipizio ed una bella strada asfaltata con numerosi tornanti.

Infine una caccia al tesoro per trovare il civico 48 di Badolo! La cosa si è fatta interessante perché neanche i locali interpellati avevano molta dimestichezza con il verso della numerazione!

Trovato infine il b & b e trovato il modo di accendere il riscaldamento e di fare uscire l’acqua calda , le donne si sono acquietate. Abbiamo cenato in una buona trattoria e ci siamo addormentati tutti di brutto.

Bologna

Oggi il nostro “avvicinamento”.

A Padova abbiamo incontrato Nella, primo selfie alla stazione di Bologna, carichi carichi come ragazzi in gita scolastica.

Primo obiettivo: l’osteria dell’Orsa, locale gestito da due lamonesi che per l’occasione… erano a Lamon! Tagliatelle alla bolognese favolose!

Poi visita alle ‘Sette chiese” e a San Petronio, nel coro della cattedrale l’effige di San Petronio a fianco di quella di Sant’Ambrogio per antica rivalità tra Bologna e Milano.

E le formelle di Jacopo della Quercia, sulla facciata incompiuta , sono lontane da una vista nel particolare, ma di rara bellezza nelle copie in esposizione vicino all’altar maggiore!

A palazzo Accorsio la Ruth di Hayez e il ritratto di gonfaloniere di Artemisia Gentileschi!

Alloggiamo all’ostello Combo, molto decoroso e pulito, una camera con letti a castello per noi quattro, ci sembra di tornare indietro nel tempo!

Domani all’alba, Gianpi continua a domandarsi perché esista l’alba, si parte!

Scelta delle gomme

Una felicissima Pasqua a tutti!

Gianpi ha scelto le gomme dure, memore delle sofferenze procurategli dalle scarpe da trekking durante il Cammino di Santiago. Si tratta di strumenti collaudati, che sono stati sollecitati anche per più giorni consecutivi. Se non dovessero funzionare ci sono sempre ago e filo e bende, oltre al doping di Cecilia.